Ogni cambiamento comporta una trasformazione nel nostro stato mentale, fisico ed emozionale. E ogni trasformazione, per esserci utile, è un processo che va portato a consapevolezza.

Genitori con il cuore
##Comincia oggi la pubblicazione in 7 passi di un percorso che vi porterà a scoprire insieme a noi come affrontare un cambiamento o una trasformazione voluta o subita, lavorando contemporaneamente su di sé e sulla propria casa.

E’ un percorso attraverso cui vi guideremo alla scoperta del nostro libro The Healing Home. La casa che cura  scritto da me e Silvana Citterio e appena pubblicato da Eifis Editore

Vi guideremo a sperimentare – con noi – come in ogni passaggio la casa costituisca un supporto importante attraverso cui poter lavorare su di noi e come attraverso il lavoro su di noi saremo presto in grado di avere una casa che ci rassomigli, che ci accolga, che ci curi, accrescendo il nostro benessere.

Sappiamo bene che di fronte ai grandi traumi, come una separazione, un lutto o un accadimento che comporti un #cambiamento improvviso e non programmato nella vita, la paura guida ogni nostro comportamento.
L’istinto di rintanarsi, di chiudersi in sé è fortissimo e ha una sua ragion d’essere.
È un modo per metabolizzare il lutto, per lasciare che il corpo, le emozioni e la mente si adattino, con tempi diversi, al nuovo status.

Ma cosa succederebbe se, invece di rinchiuderci in noi, di rintanarci per scappare, utilizzassimo quel tempo per osservare come il cambiamento esterno sta agendo dentro di noi e come ciò sta modificando l’ambiente in cui viviamo?

Se siamo impauriti, confusi o semplicemente preoccupati qual è l’effetto sul luogo in cui viviamo o lavoriamo? Riusciamo ad averne cura e a sentirci centrati o riflettiamo il nostro squilibrio interiore all’esterno?

Che cosa succederebbe, invece, se usassimo quel momento per osservare le nostre emozioni, lasciare loro spazio, restare in contatto con i messaggi che portano, senza volerle “risolvere subito”.

Traslando sul piano esterno, restare in contatto con le proprie emozioni di fronte al cambiamento significa osservare in maniera oggettiva l’ambiente in cui viviamo, come se fossimo degli ospiti che ci entrano per la prima volta.

Questo stato mentale di attivazione dell’osservatore esterno, volto a creare delle pause di pensiero per riuscire – almeno un po’ – a riposare la mente, può essere favorito da una semplice meditazione guidata, come quella che troverete nel libro, al termine del Capitolo Uno.
La #meditazione di #consapevolezza è un esercizio che proviene dalla pratica Integral yoga (Yoga Nidra) e da alcune pratiche che ho appreso nel mio percorso di formazione e coinvolge il riconoscimento di corpo, emozioni e mente come di tre parti separate, ma integrate della visione di sé.
Aiuta, quindi, a rilassare il corpo, a rallentare il pensiero e ad avere una visione esterna del proprio stato del momento, per prendere le distanze dalle emozioni scomode e dai pensieri ruminanti.
Se volete provare, ecco un breve passaggio.

  • Prendete una posizione comoda e chiudete gli occhi.
  • Portate l’attenzione al respiro e osservate l’aria che entra e che esce.
  • Restate semplicemente in silenziosa osservazione del respiro, senza interferire.
  • Se la mente si distrae, riportatela gentilmente al respiro. Concentratevi sul respiro e percepite uno stato di distensione che cresce nella mente e nel corpo.
  • Se osservate la mente, adesso, potrete rilevare che si svuota dai pensieri, che rallentano la loro corsa.
  • Potete osservarli passare come foglie portate dal vento, senza giudizio e senza attaccamento.

Osservate  come vi sentite. E’ cambiato qualcosa nel vostro stato complessivo? E come si sente il vostro corpo?

Osservare con consapevolezza il nostro stato interiore e il contesto in cui viviamo è il primo passo per partire alla ricerca di sé.

Nel secondo step vi spiegheremo come la nostra “casa interiore” e quella esteriore possano dialogare tra loro in maniera evolutiva e aiutarci a mettere le nostre risorse al servizio di una trasformazione utile a stare meglio e ad entrare più profondamente in contatto con noi stessi.

Photo by Silvana Citterio